Pensando a quella che potrà essere la rinascita di una cucina di qualità, a partire da un volto umano e da gesti affettuosi, la mente corre a Montemerano, al ristorante Caino dove opera Valeria Piccini, insieme al figlio Andrea mentre il marito Maurizio oggi si occupa della vigna di famiglia. La casa madre della grande cuoca, in questo borgo dell’entroterra maremmano, un po’ staccato dalla vita frenetica delle grandi città, le permette di ricaricare le pile e capire quale sarà la sua professione in futuro. Lo stop arriva anche nel momento in cui si è conclusa la collaborazione con l‘hotel St.Regis di Firenze e le chiacchiere scambiate con lei servono a ripercorrere quanto fatto ma aprire uno spazio anche per il futuro.
Una Pasqua diversa da solito. Come ti sembra il mondo visto da Montemerano?
Purtroppo molto diversa dal solito, io ho alle spalle 42 anni di cucina e il pensiero di non lavorare per Pasqua ci avrebbe turbati, infatti è quello che sta succedendo con mille domande alle quali non ho una risposta sicura e efficace. A Montemerano “per ora” non abbiamo avuto nessun caso, stiamo rinchiusi in casa come ci hanno raccomandato di fare, ma quello che la televisione ci comunica ci fa star male, una pandemia dalla quale non sappiamo né quando né come usciremo, sicuramente più poveri e addolorati per tutte le persone che ci hanno lasciato.
Come cambierà secondo te la ristorazione?
Sicuramente quando ci verrà data la possibilità di lavorare ci troveremo in un mondo molto diverso e dovremmo essere molto forti e capaci di alzare la testa e ricominciare. Non so esattamente come, ma ci riusciremo!!!! Stiamo pensando intanto di ampliare un’offerta più semplice alla portata di tutte le tasche per il nostro giardino estivo, stiamo valutando di farlo anche per il prossimo inverno, staremo vicino ai nostri clienti, li coccoleremo come sempre è più di sempre per fargli riacquistare la fiducia e la voglia di venirci a trovare.
Cosa ti sta mancando di più del tuo lavoro? i viaggi, le persone…
Cosa dire Leonardo del mio lavoro mi manca tutto. I ragazzi in primis, mi manca cucinare, i viaggi,i clienti anche quelli più difficili da accontentare, i battibecchi con Andrea, mi mancano persino le telefonate che qualche volta erano insistenti e noiose, mi manca la normalità della mia cucina!!
Una novità è quella che si è conclusa la tua collaborazione con il St Regis a Firenze. Ti mancherà vivere la città?
Mi manca la bella Firenze! Per me è la città più bella del mondo! Quando io venivo a Firenze, non è che andavo molto in giro, per me era comunque cucina e lavoro, quello che mi mancherà sarà confrontarmi con le persone alle quali ero molto legata, lo chef, il sous chef i ragazzi tutti, il direttore, il vicedirettore e tutto lo staff che mi hanno supportato in questi anni!! A loro va un grande ringraziamento e un abbraccio e mi sono ripromessa che quando tutto sarà finito verrò a darglielo di persona.
Cosa cucinerai per Pasqua? O cosa avresti cucinato nel tuo ristorante?
Al ristorante prima di chiudere ci stavamo preparando il menu di primavera che sarebbe stato anche il menu di Pasqua, ma non siamo riusciti a farlo partire, ma quello che farò a casa sono le stesse preparazioni che avrei fatto per noi e per lo staff. Si parte sempre con tutto quello che si mangiava a casa quando c’erano i miei nonni e la colazione di Pasqua era sacra!!! Nessuno poteva mancare. Schiaccia con la ricotta salata, capocollo, uova benedette, coratella di agnello e cioccolata dell’uovo con schiaccia dolce. Niente primo.
Agnello al forno e carciofi fritti del nostro orto. Tiramisu. Zuccotto
Buona Pasqua a tutti!!!!!!!!