Ridare anima ad un corpo morto: potrebbe essere il leit motiv ispiratore della rinascita di un “non luogo” come un vecchio garage abbandonato in centro città. E cosa meglio di un ristorante per farlo? Tre donne, unite dalla voglia di mettere a frutto le loro esperienze e la loro tradizione di famiglia, si lanciano in questa avventura: ma, come sempre, dietro ad un’apertura , perché abbia successo, c’è bisogno di un’idea portante, di un’ispirazione, di un filo conduttore e questo arriva dalla casa patronale, nella campagna fiorentina. Ora, per un abitante di Firenze, pensare a Settignano quale luogo di campagna sembra uno scherzo, è uno dei luoghi più belli del circondario, nel quale tutti vorrebbero vivere, immerso nel verde, dove pare quasi strano che si possa impiantare un’azienda agricola. E questo invece capita, nella Settignano Tuscany Homes, la country house delle sorelle Marinelli, dove oltre agli olivi si cominciano a coltivare ortaggi e verdure, mirate unicamente al servizio del ristorante: tutto ruota soprattutto attorno al pomodoro, nelle sue oltre duecento varietà coltivate, una delle quali è rappresentata nel logo aziendale, oltre a dare il nome al ristorante stesso.
Un ingresso con luce ovattata, i pomodori appesi al soffitto, che un po’ fanno basso napoletano, ad onor del vero, e poi la sala, dove la cucina a vista domina al centro, quasi fosse una serra dove al centro si coltivassero fiori. Il corridoio adiacente ospita i tavolini da due, ed è sul finale che si trovano due tavoli comunitari. Ottima la gestione dello spazio e anche la possibilità di avere qualche tavolino sulla parte esterna in estate. Il materiale è di recupero, per modo di dire, affascinante nella sua nuova vita. E la proposta culinaria?? Aprire a novembre non aiuta sul concept previsto inizialmente , e quindi il pomodoro è si presente, fin dall’entrée, con uno shot a base di acqua di pomodoro e la cialda di pane con quello disidratatati, ma l’espressione vera di quello che sarà possibile fare è rimandata alla prossima stagione. D’altronde in cucina lavorano due cuochi in gamba e freschi di iniziativa, che sembrano stati scelti da un casting di modelli e che stanno proprio bene in vista: Simone Caponnetto e Antonio Badalamenti, entrambi globetrotter delle cucine che sembra abbiano trovato casa proprio qui, vicino a Santa Croce, dove si trova il locale, a due passi dal mercato di Sant’Ambrogio. Ad una settimana dall’apertura, la cucina è un laboratorio in divenire, ci sono piatti che si stanno formando, altri già precisi e definiti, unico neo da risolvere velocemente, le temperature: piatti troppo freddi, il che penalizza l’esaltazione della bontà presente. La focaccia fatta in casa è anche troppo buona, se ne mangia molta se non si presta attenzione, meno felice la scelta del pane, che magari però, strusciato di pomodoro avrebbe il suo perché.
Menu al momento limitato, il rodaggio è utile, poi si ci sarà anche l’apertura a pranzo, al momento sospesa. Golosa l’animella con carciofi e cime di rapa, forse un elemento rosolato potrebbe aiutare ma è già convincente. La crema di zucca con gorgonzola e arancia amara è perfetta negli equilibri, non troppo dolce, confortante, peccato un po’ tiepida. Stupendi i cappelletti ripieni di pomodoro (la conserva preparata d’estate…) con fonduta di pecorino e nocciole, avvolgenti e intriganti. Le tagliatelle con castagne arrosto e cavolo nero sono appetitose, peccato che la pasta sia troppo liscia e faccia sfuggire leggermente il condimento. Il piccione con radicchio dell’orto brasato è un petto cotto al sangue e la coscia ripiena: buono, ma da perfezionare, manca sul finale gustativo. Da manuale la tarte tatin con panna. Servizio cortese, gentile, professionale senza ostentazione. La carta dei vini è un abbozzo, deve prendere ancora forma e sostanza, ma qualche etichetta avvincente la si trova. Antipasti 8-10 euro, primi 10 15 euro, secondi 16 18 euro , dolci 5,50 7 euro.
Nugolo
Via della Mattonaia, 27 Firenze Chiuso il martedì. Aperto solo la sera.
2 commenti
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bella segnalazione, posto molto piacevole, cucina curata senza fronzoli inutili, ma precisa e convincente, ottimo rapporto qualità prezzo