Si contano sulle dita di una mano gli champagne di “proprietà” italiana e Martin Orsyn, nato per volere di Martino Zanetti, presidente di Hausbrandt (marchio storico del caffé) è l’ultimo nato. E visto che non si possono chiamare gli champagne con nomi non francesi, ecco che Martino diventa Martin, seguito da Orsyn, ancora una traslazione francese di un cognome italiano. Francesizzazioni a parte, Martin Orsyn suona bene alla pronuncia, e soprattutto è un nuovo champagne sul mercato, e questa è sempre una lieta notizia da dare.
Al loro primo anno in commercio le appena 15.000 bottiglie Martin Orsyn prodotte in 4 tipologie sono praticamente già in esaurimento. Le uve arrivano principalmente dalla Montagne de Reims, da una cooperativa di produttori, assieme alla quale gli champagne sono pensati e realizzati e danno origine a quattro cuvée chardonnay-pinot noir- pinot meunier, tutte premier cru: Brut Tradition, Rosé, Grande Réserve, Millesimé 2016.
Progetto che si sgancia dalla logica importatore-distributore, ma che poggia sulla creazione ex-novo di champagne che riflettano le idee e il gusto aziendali. Ovvero, prodotti dalla grande fruibilità, che si vogliono caratterizzare per una “facilità” di approccio, che ovviamente non significa banalità o prodotto scontato.
Si tratta di bollicine dal sorso diretto e rilassato, pensato per un pubblico giovane o che si avvicina al mondo dello champagne, ma che trovano rispondenza precisa nelle diverse tipologie per i palati più esperti e esigenti.
Il packaging è essenziale e contemporaneo, con tonalità di colore diverse nella capsula e nell’etichetta a distinguere i prodotti. Sul bordo della capsula i numeri indicano il periodo di maturazione sui lieviti.
Nel nuovo Sommità Martin Orsyn Champagne Rooftop, la prima champagneria nata a Lucca (di cui abbiamo parlato qui) abbiamo assaggiato i seguenti champagne:
–Martin Orsyn Brut Tradition: (60%PM-30%PN-10%CH). Capsula e scritta verde, verde come il segnale del via o della partenza. Ed è proprio così, un’ottima partenza, uno champagne di ingresso, inteso come inizio pasto, ma anche come primo approccio. E’ immediato e piacevole, come il pinot meunier sa essere, ma allo stesso tempo ben bilanciato e rifinito nella freschezza dallo chardonnay e dal pinot nero. Ingresso morbido e fruttato, al sorso si sviluppa in maniera molto tradizionale tra agrume, mandorla e cenni di mela matura. Per tutte le occasioni
–Martin Orsyn Extra Brut Grande Réserve: (50%CH-25% PM-25% PN). Capsula e scritta azzurra, tinta forte e profonda che ricorda il cielo. E infatti qui vi è una sorta di elevazione dello champagne, che affina per almeno 4 anni sur lies e si arricchisce di note saline, cenni di acqua di mare, nocciola, frutta candita, pan brioche. La bollicina si fa appena percettibile, contribuendo a rendere il sorso molto cremoso e di sostanza. Eleganza e sostanza a braccetto
–Martin Orsyn Brut Rosé: (50%CH-25%PN-25%PM). Capsula rosa fucsia, per un colore rosé salmone deciso e ricco. Uno champagne di carattere a partire dalla tonalità, assolutamente piacevole al sorso, dinamico, schietto nel frutto rosso e nero, e con un originale retrogusto di violetta e lieve amaricante di scorza di arancia. Sorso goloso, con discreta vinosità e finale salino appena accennato. Assolutamente irresistibile
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