Lo ammetto, tutto nasce quando da piccolo vedevo arrivare le lenticchie a tavola per le feste di Natale,durante l’anno comparivano ben poco sul desco familiare. I miei genitori amavano soprattutto ceci e fagioli, quindi la presenza delle lenticchie era quasi forzata e quindi mia madre, pur essendo cuoca provetta, le cucinava di malavoglia.
Arrivavano nel vassoio con accanto lo zampone, vero oggetto del desiderio e non era raro il caso che rimanessero quasi interamente intonse. Devo dire che l’interesse per questo legume lo riaccese Moreno Cedroni non so quanti anni fa, ma tanti davvero:come regalo ebbi una casseruola che conteneva ingredienti per una ricetta pensata da Moreno, a base di lenticchie. Eseguita in maniera rigorosa dette ottimi risultati. Da lì capii che per anni avevo semplicemente mangiato lenticchie cucinate male, non che fossero di per se’ un prodotto sgradevole. Da allora ho elaborato la mia personalissima ricetta in due versioni: vegan e con carne.
Partenza con soffritto preparato con trito di carote, sedano, porro, aglio tirato a lungo con olio EVO, profumato con sale aromatico ovvero con salvia e rosmarino macinati. Proporzione: 1/3 del peso delle lenticchie. Aggiungo le lenticchie, le faccio ben amalgamare quindi aggiungo peperoncino, a piacere, e del pomodoro pelato e passato: in questo caso un decimo del peso dei legumi. Sale a sufficienza, quindi brodo vegetale a coprire e far cuocere . La varietà delle lenticchie che prediligo sono quelle piccole rosse, che non hanno bisogno di ammollo, così come quelle di Castelluccio.La cottura prosegue lenta ma saranno cotte in poco più di un’ora. Tocco finale, la menta aggiunta spezzettata con le mani. Nella versione “carnivora” nel soffritto ci va pancetta a cubetti e poca salsiccia sbriciolata e sul finale, con la menta metto anche poca scorza di limone grattugiata
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