Verrebbe da chiedersi da cosa nasce l’incredibile successo della rucola, iniziato negli anni Ottanta con l’abbinamento della bresaola, per poi diffondersi per qualunque altro piatto potesse avere un motivo per riceverla. Da semplice insalata componente di una misticanza, alla pari con le altre varietà, assurge al ruolo di regina quale protagonista assoluta. Il binomio con il salume più magro che esista sembra sia nato per la categoria degli Yuppies, categoria di persone dedite al lavoro e al successo nella Milano da bere degli anni Ottanta. Il cibo era allora una semplice necessità e non certo un piacere , quindi mangiare qualcosa di amaro e magro permetteva di non avere rimorsi di coscienza dopo il pasto
Tra le presenze più strane della rucola, basta segnalare quella nel gelato, poi il successo ancora duraturo è quello legato alla tagliata, ma senza paura di sbagliare, ha invaso anche i primi piatti: nei risotti, insieme alle penne, come ripieno di tortelli, oltre a costituire l’accompagnamento classico del carpaccio.La ricetta è tratta da un piatto che veniva fatto da Aimo e Nadia nel ristorante omonimo di Milano, ovviamente questa è una versione light che non comprende parmigiano ed olio EVO.
Si prende un cipollotto fresco, lo si taglia a fettine sottili, anche la parte verde e si cuoce in una padella con poca acqua e sale. Quando risulta leggermente dorato, si unisce il succo di uno spicchio d’aglio, quindi la rucola tagliata . Appena risulta appena più morbida, si unisce la ricotta già lavorata in precedenza, si aggiusta di sapore con sale e pepe e la si serve con sopra scorza di limone grattugiata e qualche seme di papavero.