Sarà che il fungo porcino appassiona per un profumo intenso ed inebriante, certo che i poveri champignons, ovvero i funghi coltivati, non godono dello stesso prestigio e della stessa fama. Già il fatto che siano sul mercato a prezzi accessibili attenua il desiderio d provarli, poi il problema è che spesso vengono anche cucinati male, il che non aiuta certo a diffonderne l’utilizzo. A dire il vero basta poco, un po’ di attenzione, qualche piccolo trucco ed il risultato arriva.
L’utilizzo da crudo in insalata degli champignons è molto diffuso ed in quel caso è bene tagliarli sottili, poi erbe aromatiche a crudo come nepitella, prezzemolo o basilico aiutano a completare la parte aromatica, e stimolare quella gustativa, invero molto tenue. Quando invece i funghi vanno cotti, è bene tagliarli a spicchi ed evitare di salarli all’inizio, affinché non producano acqua che di fatto li rende poi bolliti. Se la parte del cappello viene sbucciata, non buttare mai quanto ottenuto ma utilizzarlo per fare un brodo ristretto.
Prendere degli champignons dalla forma regolare, separare il cappello dal gambo, quindi cuocere la parte superiore in padella con poca acquae limone, salando leggermente. I gambi vanno tagliati a cubetti e messi a cuocere in padella con aglio tritato, quindi salati e pepati e portati a cottura. Toglierne una parte frullarli ed unirli al resto dei funghi cotti, insieme a del prezzemolo. Riempire con questo composto le cappelle, mettere su una teglia ricoperta di carta da forno, spolverizzare con poco pangrattato e infornare a 160° per 15 minuti.