Tu vuoi che pensi dunque al ritorno,
voce che cadi blanda dal cielo
Ma bello è questo poco di giorno
che mi traluce come un velo.
Lo so ch’è l’ora, lo so ch’è tardi;
ma un poco ancora lascia che guardi.
- Pascoli, L’ora di Barga.
La presentazione di Eccopinò, promossa dall’Associazione dei Vignaioli di Pinot Nero dell’Appennino Toscano, si apre al Teatro dei Differenti di Barga, con un interessante convegno intorno al tema del Mestiere Artigiano di fare il vino. Mi colpisce l’iniziale intervento dello scrittore Maurizio Maggiani, che attraverso un racconto intimo e nostalgico dell’infanzia trascorsa in questa zona, descrive il mestiere del contadino – e del vignaiolo – come una rappresentazione della bellezza e della sua utilità. La bellezza è utile? Sì, se per bellezza si intende “un lavoro fatto bene”. In questo senso, i contadini dell’Appennino sono da sempre autori di bellezza. Lo scrittore rievoca il ricordo del nonno che, all’alba, lo portava tra i filari a potare le viti: l’affascinante perizia nella potatura, il rumore ritmico delle forbici, in questo stava l’incanto, e grazie alla costante ricerca del lavoro fatto bene, ancora oggi il vignaiolo crea bellezza.
Dopo il pranzo al Caffè Capretz, la degustazione con i banchi d’assaggio si svolge all’aperto ma, causa maltempo, in ambiente riparato, purtroppo troppo piccolo per le numerose presenze. La degustazione è un rito che andrebbe svolto con agio di spazio e di tempo, perché dentro al calice c’è un mondo di sfumature che, spesso, custodiscono il lavoro di anni del vignaiolo, ed andrebbero còlte.
Ciò non mi impedisce di scoprire alcune intriganti novità tra le 16 aziende aderenti all’Associazione, come Torre di Ponente dell’azienda Bacco del Monte, che ha rinunciato al legno in favore di una maturazione solo in acciaio: bravi, il Pinot Nero che fa troppo legno diventa “palestrato”, ma non è la sua natura.
Ed ho avuto le conferme di grandi Pinot Nero toscani:
Melampo 2018 – Casteldelpiano – 100% Pinot Nero. Fermentazione aperta ad acino intero, macerazione di 15 giorni, maturazione in barrique per un anno e affinamento in bottiglia per 2 anni. Rubino lucente di discreta trasparenza, è intenso all’olfatto, dove scorgo rosa Montana, lampone e chiodi di garofano. Sorso dinamico e fresco, con una decisa impronta agrumata di arancia rossa e un ritorno di felce e foglia di tabacco. Trama tannica ben cesellata, con finale molto lungo e garbatamente sapido. 89/100
Ventisei 2019 – Il Rio – 100% Pinot Nero, 14%. Parziale macerazione carbonica, fermentazione in barrique; affinamento in barrique per un anno con costanti batonnage; affinamento in bottiglia per un anno. Rubino vivace più fitto del solito, al naso libera sentori di pomodoro secco, alloro e cacao, cui si accompagnano note floreali di lavanda e ciclamino. Qui l’impronta agrumata è più di pompelmo rosa che di arancia rossa, con incursioni di eucalipto e bacche di corbezzolo. In bocca è raffinato, saporito, con tannini maturi e setosi. Mi ricorda che ho voglia di crostoni con la beccaccia. 92/100
Podere della Civettaja 2019 – Podere della Civettaja – 100% Pinot Nero, 13,5%.
Straordinariamente ficcante. Ti porta esattamente dove vuoi andare quando assaggi un Pinot Nero.
E’ il Pinot Nero con due anime: una olfattiva, di china e melagrana, lampone e petunia, che si distendono in un bosco di abeti; e una gustativa, di chinotto e ribes rosso – quando lo schiacci in bocca, e capisci cosa significa tannino di qualità. Al secondo sorso le due anime si fondono e si risente tutto il carnet di fiori e frutti, di rosmarino e angostura, con un epilogo interminabile ed appagante. 94/100