“Seconda stella a destra, questo è il cammino E poi dritto fino al mattino Poi la strada la trovi da te Porta all’isola che non c’è”
Mi suonava in testa la canzone di Bennato mentre mi inerpicavo per la strada che conduce da Edoardo Boscherini: e sì che, pensavo, abito da sempre a Firenze, ma nemmeno sapevo che esistesse Sambucheta come località vicino a Londa, famosa per la sua Pesca Regina. Le indicazioni me le aveva date Daniele Marrani, mio fido compagno di avventure gastronomiche ed in effetti anche Google Maps aveva segnalato bene la località. Solo che, affascinato dal paesaggio e distratto dalla strada, ho pensato bene di sbagliarla e proseguire per altri due km e scoprire così un’altra valle sconosciuta non lontana. Dopo una fugace sosta ad ammirare il paesaggio, mi dirigo da Edoardo e quando arrivo mi sembra di entrare a far parte nella casa di Alice nel Paese delle Meraviglie: le oche che camminano davanti a casa insieme alle galline e ai tacchini , il pavone che fa la ruota a tutti, in carenza di una compagna, due cani che scorgo dalla finestra e poi Edoardo e Giulia, che sono a parlare insieme a Daniele.
Come avrebbe detto Pazzaglia la domanda sorge spontanea e gliela faccio subito ad entrambi: chi ve lo ha fatto fare di ritirarvi in campagna per non vivere isolati? In realtà lo sono quando vogliono, altrimenti sono gli altri che vanno da loro,ed il problema è che una volta giunti a destinazione faticano ad andare via ma è anche facile capire perché: è un luogo adatto per chi vuole staccare la spina, un posto da cui ripartire non è mai facile. Entrare poi nell’intimo della vita diventa quasi naturale, mentre Edoardo lavora in cucina: la sua professione è quella di perito agrario ma la passione della cucina lo ha sempre accompagnato nel corso degli anni . Un ristorante era un’impresa troppo difficile da mettere in piedi da solo, quindi nasce l’idea di ritirarsi in campagna, ristrutturare una casa e poi aprire all’interno quello che si potrebbe definire il “ristorante di casa”. Il tavolo è nella sala da pranzo con il camino e per arrivarci bisogna passare dalla cucina: rigorosamente a legna per autunno e inverno, a gas nel periodo più caldo. “Ma non avevi paura quando dovevano arrivare i primi clienti?” gli domando“Non ci ho dormito la notte per pensare a cosa preparare, poi sono partito e da allora è difficile fermarsi”.
Non è una scelta che farebbero tutti, quella di Edoardo e Giulia, per guadagnarsi questo spicchio di felicità hanno dovuto farsi la doccia all’aperto in inverno mentre il bagno era in ristrutturazione, a lei tocca fare tre ore di viaggio tra andata e ritorno per giungere al suo posto di lavoro, a lui far tardi per mettere a posto le pratiche del suo impiego. Sono una coppia divertente, si raccontano stuzzicandosi a vicenda le vicissitudini trascorse, di come dopo l’apertura Edoardo è rimasto solo per alcuni mesi, ma come poi sono stati felici di ritrovarsi ed oggi fanno progetti sul futuro, quello su cui meditano è se il ristorante possa diventare l’unica professione. Perché non è solo fare da mangiare per due oppure otto persone, è il coltivare l’orto, raccogliere l’ortica, andare a scovare le uova che le galline lasciano per ogni anfratto. È una professione totalizzante dove il pubblico si mescola al privato quasi senza accorgersene. Però qui si viene per mangiare e quindi eccomi ai piatti
Uovo su crema di ortica e caprino fresco, dove l’acidità del formaggio e l’amaro della ortica ben si combinano con l’opulenza dell’uovo. Appagante
Tagliolini all’uovo e farina di spinaci con pomodorini dell’orto, crema all’aglio e al basilico. Croccanti, con diverse sfumature di pomodori che si equilibrano a vicenda, una consistenza della pasta particolare ed un retrogusto prolungato
Risotto caprino fresco scorza di lime pepe e polvere di barbabietola rossa. Piacevole equilibrio tra aromi freschi e sapore avvolgente, cottura perfetta, non appesantisce e soddisfa molto a livello palatale.
Piccione scottato e olio al sedano: semplice, pulito, essenziale di ottima succulenza. Da mangiare senza pensare.
Hamburger di capriolo porro stufato maionese e maionese al lampone: qui mancava un po’ di maionese per chi vuole essere goloso, ma il porro scottato senza eccessi ben si combina con il sapore del capriolo. Divertente
Quaglia ripiena di castagne bardiccio, bietolina e scamorza affumicata su crema di topinambur: un piatto che stupisce in positivo, un gioco di consistenze azzeccato e in equilibrio di gusto. Ho ammirato la pazienza nel disossare la quaglia
Crostata con confettura di more. Niente eccessi per un finale che deve essere lineare e gradevole.
I vini sono abbinati a scelta siamo passati dalla zona del Soave alla Rufina senza soluzione di continuità. Il caffè è della moka, si rimarrebbe ancora a lungo davanti al fuoco, magari con un distillato, ma la sera ricominciano il servizio e quindi è anche giusto partire. Prenotare per telefono o Instagram, ma prendete una giornata a disposizione e dedicatela solo a questa visita