Tutto nasce da un vigneto, anzi un luogo-vigneto, antico toponimo di un pezzo di collina, reso famoso nel mondo grazie a un vino.
Vigneto Bertinga
Siamo nel comune di Gaiole in Chianti, proprio a ridosso del paesino di Lecchi e il vigneto in questione è Bertinga, lo storico cru di merlot appartenuto fino al 2015 al Castello di Ama.
E tale è la forza di questo vigneto da dare il nome a una azienda che proprio grazie a esso e all’intuizione visionaria di Maxim Kashrin e Anatoly Korneev, ha visto la sua nascita. Amici di lunga data e da anni operanti nel settore della ristorazione e della distribuzione di fine wines in Russia, chiudono così una sorta di cerchio, con la loro cantina e il loro vino. La cosa che colpisce nell’ascoltare la storia dei due giovani imprenditori, con all’attivo un portfolio di aziende da tutto il mondo, ed in particolare da Francia e Italia, sia la scelta della Toscana, più in particolare del Chianti Classico quale luogo per coronare il loro sogno.
Roba da far crescere oltremodo l’ego di noi toscani già discretamente gonfio seppur con ragione.
Del resto Gaiole è Gaiole, luogo natìo del Chianti e capace di imprimere una territorialità indiscutibile anche al merlot. Ed è proprio la forza di questo terroir a decretare la nascita di una attività e non il contrario, ovvero l’insediamento di una attività ad agire su un terroir o addirittura a crearlo ex novo. Forse ci stiamo ripetendo, ma questo concetto ci appassiona.
Colline di Gaiole, vista a sud ovest verso il Castello di Tornano
Ma veniamo all’azienda Bertinga, che nasce dall’acquisizione di un unico corpo costituito da due vigneti: Bertinga appunto e Adine, anch’esso toponimo storico, dove sorgerà la cantina, tutt’ora in fase progettuale, che dovrebbe essere completata nel 2023. L’idea di fondo è molto semplice: 2 vigneti, 2 sole varietà presenti e 3 vini IGT: un sangiovese e un merlot in purezza e un blend dei due. Una dozzina di ettari vitati ai quali si vanno ad aggiungere nel 2016, altri 3 ettari in località Vertine, in seguito all’acquisizione delle proprietà de La Porta di Vertine. Siamo sempre nel comune di Gaiole proprio sotto al Castello di Vertine. La gamma di vini si arricchisce quindi di altre due etichette: il Chianti Classico, quale tributo dell’azienda al territorio che la ospita e il Sassi Chiusi, il vino che racchiude in sé le anime dell’azienda.
L’assaggio rivela un tratto comune a tutti i vini, che scaturisce dal luogo e si evidenzia in un tannino deciso e caratterizzante, che necessita di anni per ammorbidirsi. Ed ecco il fattore tempo come valore aggiunto, l’attesa necessaria per permettere ai vini di dare il meglio di sé nel bicchiere. L’attesa nella maggior parte dei casi è paragonabile a quella di un Brunello, e questo può farci intuire molte più cose di quante se ne possano spiegare a parole.
Tanto alberese nei suoli di Adine
Vini in degustazione descritti da Leonardo Romanelli
LA PORTA DI VERTINE Chianti Classico 2018
Rubino di bella luminosità. Naso fresco e felice, note di frutto ben riconoscibile come ciliegia quindi cenni di terra fresca e poi erbe aromatiche come nepitella e mentuccia. Anche frutti rossi come lamponi sul finale. In bocca: buon ingresso sodo, polposo, tannini riconoscibili integrati, appetitoso, caldo e succoso. Finale di bella tensione, prolungato e vivo 90
SASSI CHIUSI IGT 2016 Sangiovese 85 Merlot 15
Rubino alla vista e poi, al naso, note ematiche leggere, quindi foglia di pomodoro, concentrato. All’esame gustativo si mostra di corpo compatto, di giusta avvolgenza, caldo, elegante nella struttura, vivo, di bella presa, ampia ed elaborata. Freschezza adeguata, in buona armonia con tannini ed alcol, con un finale lungo, dal retrogusto appena mentolato 91
BERTINGA IGT 2016 Sangiovese e Merlot
Il colore mostra riflessi porpora su base rubina. Per la parte olfattiva, sono dapprima le note minerali, sassi e pietre asciugate dopo la pioggia, quindi anche qui si presentano cenni ematici, anche balsamici, concentrato di pomodoro, per poi aprirsi al frutto come confettura di fragole e ciliegie sotto spirito. Attacco in bocca verticale, tannini ricchi, decisi, fusi alla componente alcolica. Finale ben articolato, lungo, anche largo, di bella vivacità 92
PUNTA DI ADINE 2016 Singola parcella Sangiovese
Alla vista si mantiene ancora di un rosso rubino ben evidente. Naso vegetale, di erbe aromatiche da macchia mediterranea, come alloro, salvia e rosmarino. SI riconoscono poi sentori di terra fresca, cuoio deciso, quindi toni mentolati e balsamici. Infine il frutto, susina matura e more in confettura. L’ingresso in bocca è brioso, mostra materia succosa, tannino elegante e integrato, scorrevolezza gradevole, densità adeguata, finale con freschezza invitante e viva. 95
VOLTA DI BERTINGA 2016 Singola parcella Merlot
Una vista che lo trova rubino di forte intensità, poi al naso prevalgono subiti i profumi di menta, quindi eucalipto, dai toni balsamici ben riconoscibili. I frutti riconosciuti danno idea di bella maturità, tra ribes, more e prugne, quindi la parte speziata è caratterizzata da ginepro, quindi pepe bianco, ed anche note accennate di chiodi di garofano. Al gusto si presenta con ritmo leggero, soddisfa la bocca che mantiene viva, ben articolata, fresca in acidità, pulita, nervosa, vera, invitante anche nei tannini di ottima distribuzione. Finale molto prolungato 96